INSIDE OUT. (Inside Out - 2015)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Pete Docter, Ronnie Del Carmen
Sceneggiatura di: Pete Docter, Meg LeFauve, Josh Cooley
Storia originale di: Pete Docter, Ronnie Del Carmen
Prodotto da: Jonas Rivera
Produzione: Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures
Animazioni: Pixar Animation Studios
Edizione Italiana: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
USCITA ITALIANA: 16 SETTEMBRE 2015
Il viaggio all'interno della mente umana che ci fa fare uno dei geni della Pixar segna il grande ritorno degli studios d'animazione che tutti attendevano. Dopo qualche sequel e titolo più o meno discutibile finalmente torna l'idea geniale che mette d'accordo ogni spettatore.
La storia inizia con i primissimi giorni di vita della piccola Riley, momento in cui nella sua mente esiste soltanto la gioia, ma a cui presto si andranno ad aggiungere tristezza, rabbia, paura e disgusto, i sentimenti che governeranno le sue emozioni per tutta la sua vita. I suoi primi anni saranno ricchi di bei ricordi, ma qualcosa si guasterà quando la famiglia si trasferirà in una nuova città, cosa che per la piccola significherà l'abbandono di tutti i suoi punti di riferimento, compresi scuola, amici e sport. Ci vorrà una lunga e difficile lotta, dentro e fuori la sua mente, per riportare le cose alla normalità.
Il geniale quanto ardito progetto che Pete Docter ha in mente rappresenta una sfida per gli studios; strade mai affrontate e difficili da portare sullo schermo. A questo proposito i primissimi minuti serviranno proprio ad illustrare il funzionamento della mente umana così come Docter l'ha immaginata. Una prefazione geniale e un trampolino agli sviluppi che da quel momento in poi accompagneranno tutta la storia. Ma perfetta è anche la stesura di Docter: una sceneggiatura bilanciata e senza falle, capace di tenere incollata l'attenzione dello spettatore per tutta la durata del film e di accompagnarlo gradualmente nell'apprendimento dei meccanismi con cui i ricordi vengono generati ed immagazzinati nella mente, con tutte le implicazioni e le influenze di ogni sentimento.
Un momento importante e cruciale nella vita di una ragazzina viene trattato con una tale sensibilità tanto da essere disarmante. L'importanza dei singoli sentimenti per ogni essere umano, quanto semplice potrebbe sembrare, acquista un significato concreto man mano che la storia si svolge ed entrano in scena anche le menti dei genitori, per esempio, dove è più importante un sentimento rispetto ad un altro. Ma in tutto questo calderone trovano posto anche gag molto divertenti e momenti tristi che, a modo loro, non sono inventate ma potrebbero essere tranquillamente tratte dalle storie di ognuno di noi (ne è esempio l'amico immaginario della protagonista).
Il risultato è un opera originale e ben fatta capace di mettere d'accordo ogni spettatore di ogni età, anche chi non è generalmente attratto dai film d'animazione. Un'opera che riesce a divertire ed emozionare, passando da un capo all'altro della gamma dei sentimenti, e riuscendo anche ad evolvere alla fine il concetto stesso dei ricordi illustrato all'inizio. Un'idea geniale a cui gli studios di Emeryville ci avevano abituato e che negli ultimi anni si era un po smarrita. Il reparto grafico, infine, riesce, come sempre, a superarsi rispetto all'opera precedente. Se i personaggi della vita reale sono tendenzialmente cartooneschi, con un design leggermente rotondeggiante, i sentimenti sono composti da elementi particellari in movimento, cosa che si nota nelle inquadrature più ravvicinate degli stessi; una chicca geniale quanto complessa da realizzare (frecciatina per gli studios avversari).
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(Inside Out - 2015)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Pete Docter, Ronnie Del Carmen
Sceneggiatura di:
Pete Docter, Meg LeFauve, Josh Cooley
Storia originale di:
Pete Docter, Ronnie Del Carmen
Prodotto da:
Jonas Rivera
Produzione:
Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures
Animazioni:
Pixar Animation Studios
Edizione Italiana:
Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
USCITA ITALIANA: 16 SETTEMBRE 2015
Il viaggio all'interno della mente umana che ci fa fare uno dei geni della Pixar segna il grande ritorno degli studios d'animazione che tutti attendevano. Dopo qualche sequel e titolo più o meno discutibile finalmente torna l'idea geniale che mette d'accordo ogni spettatore.
La storia inizia con i primissimi giorni di vita della piccola Riley, momento in cui nella sua mente esiste soltanto la gioia, ma a cui presto si andranno ad aggiungere tristezza, rabbia, paura e disgusto, i sentimenti che governeranno le sue emozioni per tutta la sua vita. I suoi primi anni saranno ricchi di bei ricordi, ma qualcosa si guasterà quando la famiglia si trasferirà in una nuova città, cosa che per la piccola significherà l'abbandono di tutti i suoi punti di riferimento, compresi scuola, amici e sport. Ci vorrà una lunga e difficile lotta, dentro e fuori la sua mente, per riportare le cose alla normalità.
Il geniale quanto ardito progetto che Pete Docter ha in mente rappresenta una sfida per gli studios; strade mai affrontate e difficili da portare sullo schermo. A questo proposito i primissimi minuti serviranno proprio ad illustrare il funzionamento della mente umana così come Docter l'ha immaginata. Una prefazione geniale e un trampolino agli sviluppi che da quel momento in poi accompagneranno tutta la storia. Ma perfetta è anche la stesura di Docter: una sceneggiatura bilanciata e senza falle, capace di tenere incollata l'attenzione dello spettatore per tutta la durata del film e di accompagnarlo gradualmente nell'apprendimento dei meccanismi con cui i ricordi vengono generati ed immagazzinati nella mente, con tutte le implicazioni e le influenze di ogni sentimento.
Un momento importante e cruciale nella vita di una ragazzina viene trattato con una tale sensibilità tanto da essere disarmante. L'importanza dei singoli sentimenti per ogni essere umano, quanto semplice potrebbe sembrare, acquista un significato concreto man mano che la storia si svolge ed entrano in scena anche le menti dei genitori, per esempio, dove è più importante un sentimento rispetto ad un altro. Ma in tutto questo calderone trovano posto anche gag molto divertenti e momenti tristi che, a modo loro, non sono inventate ma potrebbero essere tranquillamente tratte dalle storie di ognuno di noi (ne è esempio l'amico immaginario della protagonista).
Il risultato è un opera originale e ben fatta capace di mettere d'accordo ogni spettatore di ogni età, anche chi non è generalmente attratto dai film d'animazione. Un'opera che riesce a divertire ed emozionare, passando da un capo all'altro della gamma dei sentimenti, e riuscendo anche ad evolvere alla fine il concetto stesso dei ricordi illustrato all'inizio. Un'idea geniale a cui gli studios di Emeryville ci avevano abituato e che negli ultimi anni si era un po smarrita. Il reparto grafico, infine, riesce, come sempre, a superarsi rispetto all'opera precedente. Se i personaggi della vita reale sono tendenzialmente cartooneschi, con un design leggermente rotondeggiante, i sentimenti sono composti da elementi particellari in movimento, cosa che si nota nelle inquadrature più ravvicinate degli stessi; una chicca geniale quanto complessa da realizzare (frecciatina per gli studios avversari).